In tutta Europa migliaia di persone sono minacciate di essere trascinate in tribunale per aver illegalmente condiviso giochi sulle reti P2P. TorrentFreak ha ottenuto dei documenti che mostrano abbastanza chiaramente quali sono le tecniche delle compagnie anti-p2p per identificare gli scambisti su Internet e raccogliere le prove da usare in tribunale.
Ormai sono anni che si avvicendano notizie di scambisti perseguiti penalmente, una delle ultime parlava di 500 utenti britannici denunciati per aver uplodato sulle reti di file sharing alcuni giochi dell'editore tedesco Zuxxez.
Da allora, sono moltissimi coloro che hanno dovuto contattare lo studio legale che aveva inviato le minacciose lettere, chiedendo quali fossero le prove che avessero veramente fatto quello di cui erano accusati e così la TorrentFreak ha ottenuto delle copie delle ultime lettere inviate e tra le prove indicate c'è una descrizione di come il sistema antipirateria usato da Logistep AG, possa "catturare" gli illegali in rete e riconoscerli.
Il sistema usato da Logistep si chiama File Sharing Monitor ed è una versione modificata dell'applicazione p2p Shareaza configurata per cercare file illegali e raccogliere informazioni di chi condivide questi file.
“File Sharing Monitor” prende di mira solo gli utenti delle reti Gnutella ed eDonkey (vedi emule), per cui non si sa come vadano le cose nel caso di utenti BitTorrent.
Eccovi il funzionamento di questo sparaucchio:
Il client si connette alla rete P2P, cerca fonti del file illegale e raccoglie gli indirizzi IP che sono stati ottenuti dalla ricerca dopodichè chiede di scaricare il file dall'utente che lo possiede.
Non appena l'utente comincia ad uplodare dati ossia avvia il download del File Sharing Monitor e quindi vengono inseriti in un database i seguenti dati:
1) nome del file;
2) dimensione file;
3) indirizzo IP;
4) protocollo P2P;
5) applicazione P2P;
6) data ed ora e nickname utilizzato;
A questo punto l'applicazione esegue una ricerca WHOIS per trovare le informazioni relative all'ISP dello scambista e se necessario cerca di contattare l'ISP.
Nelle lettere si legge anche come “File Sharing Monitor” sia infallibile e possa fornire prove dettagliate ed affidabili in tribunale per fare in modo che lo scambista venga punito.
Resta da chiedersi se un indirizzo IP sia una prova sufficiente per condannare una persona per reato di download illegale. Alcuni recenti casi suggeriscono che a RIAA ed MPAA serva qualcosa in più.
Ormai sono anni che si avvicendano notizie di scambisti perseguiti penalmente, una delle ultime parlava di 500 utenti britannici denunciati per aver uplodato sulle reti di file sharing alcuni giochi dell'editore tedesco Zuxxez.
Da allora, sono moltissimi coloro che hanno dovuto contattare lo studio legale che aveva inviato le minacciose lettere, chiedendo quali fossero le prove che avessero veramente fatto quello di cui erano accusati e così la TorrentFreak ha ottenuto delle copie delle ultime lettere inviate e tra le prove indicate c'è una descrizione di come il sistema antipirateria usato da Logistep AG, possa "catturare" gli illegali in rete e riconoscerli.
Il sistema usato da Logistep si chiama File Sharing Monitor ed è una versione modificata dell'applicazione p2p Shareaza configurata per cercare file illegali e raccogliere informazioni di chi condivide questi file.
“File Sharing Monitor” prende di mira solo gli utenti delle reti Gnutella ed eDonkey (vedi emule), per cui non si sa come vadano le cose nel caso di utenti BitTorrent.
Eccovi il funzionamento di questo sparaucchio:
Il client si connette alla rete P2P, cerca fonti del file illegale e raccoglie gli indirizzi IP che sono stati ottenuti dalla ricerca dopodichè chiede di scaricare il file dall'utente che lo possiede.
Non appena l'utente comincia ad uplodare dati ossia avvia il download del File Sharing Monitor e quindi vengono inseriti in un database i seguenti dati:
1) nome del file;
2) dimensione file;
3) indirizzo IP;
4) protocollo P2P;
5) applicazione P2P;
6) data ed ora e nickname utilizzato;
A questo punto l'applicazione esegue una ricerca WHOIS per trovare le informazioni relative all'ISP dello scambista e se necessario cerca di contattare l'ISP.
Nelle lettere si legge anche come “File Sharing Monitor” sia infallibile e possa fornire prove dettagliate ed affidabili in tribunale per fare in modo che lo scambista venga punito.
Resta da chiedersi se un indirizzo IP sia una prova sufficiente per condannare una persona per reato di download illegale. Alcuni recenti casi suggeriscono che a RIAA ed MPAA serva qualcosa in più.