Una nuova tecnologia di Ibm, basata su segnali ottici su uno chip, rimpiazzerà l'attuale sistema basato su rame ed elettricità per ottenere migliori prestazioni.
Secondo Ibm, entro una decina di anni i nostri computer diventeranno ancora più piccoli.
Il risultato finale deve essere quello di riuscire a far passare la luce attraverso le fibre ottiche utilizzando una forma di ritardo oittica costituita da 100 “risonatori a microanello” (micro-ring resonators).
In pratica i collegamenti, all'interno dello chip, verranno sostituiti da impulsi luminosi su fibra ottica, ottenendo un trasferimento dei dati molto più veloce!
Il dispositivo buffer ottico, basato su questo semplice concetto, è in grado di memorizzare brevemente 10 bit di informazioni ottiche all’interno di un’area di 0,03 mm2, che equivale al dieci per cento della densità di storage di un floppy disk.
Con questo sistema i microprocessori più potenti di oggi sarebbero in grado di eseguire molto più lavoro e quindi di reperire una grossa quantità di dati.
Secondo Ibm, entro una decina di anni i nostri computer diventeranno ancora più piccoli.
Il risultato finale deve essere quello di riuscire a far passare la luce attraverso le fibre ottiche utilizzando una forma di ritardo oittica costituita da 100 “risonatori a microanello” (micro-ring resonators).
In pratica i collegamenti, all'interno dello chip, verranno sostituiti da impulsi luminosi su fibra ottica, ottenendo un trasferimento dei dati molto più veloce!
Il dispositivo buffer ottico, basato su questo semplice concetto, è in grado di memorizzare brevemente 10 bit di informazioni ottiche all’interno di un’area di 0,03 mm2, che equivale al dieci per cento della densità di storage di un floppy disk.
Con questo sistema i microprocessori più potenti di oggi sarebbero in grado di eseguire molto più lavoro e quindi di reperire una grossa quantità di dati.